Luciano Magnalbò Nato a Macerata il 5 aprile 1943 è sempre stato legato alla città, ed è uno studioso della storia del territorio delle Marche centro-meridionali.

Diplomato al liceo classico si è laureato in giurisprudenza, e dal 1968 svolge la professione di avvocato nell’ambito del diritto civile.

Avvocato Luciano Magnalbò Scrittore

Giornalista pubblicista dal 1985 ha creato e diretto i periodici di informazione, satira politica e di costume Pentapolis e Quartopotere, ed i suoi articoli scritti per il Messaggero, Resto del Carlino e Corriere Adriatico sono stata raccolti nel libro l’Orologio del Magnalbò, curato da Gabor Bonifazi, noto intellettuale maceratese oggi scomparso.

Senatore della Repubblica dal 1996 al 2006 ha curato vari saggi di natura politica e messo a punto importanti disegni di legge tra i quali vanno ricordati la regolamentazione dell’Ippoterapia, l’introduzione in Italia del reato di mobbing e – sotto la guida del compianto amico Umberto Zamponi, uno dei massimi esperti del settore – il riordino degli Usi Civici e delle Università Agrarie. Vicepresidente della Commissione Affari Costituzionali ha poi guidato il centrodestra Camera e Senato nella Commissione Bassanini per la riforma della Pubblica Amministrazione, ha fatto parte del Comitato di Schengen e della Commissione di inchiesta sulla Federconsorzi. Nel 2006 ha dato inizio agli studi d’archivio per scrivere la storia di una stirpe che ha dominato il territorio tra il Chienti e il Tesino dal IX secolo, seguendone rigorosamente il percorso storico ma dando al testo la forma e la natura del romanzo: è un’opera che vedrà la sua conclusione entro il 2021 alla quale, a titolo di evasione, si sono intervallati due libri di tutt’altro genere, due gialli leggeri e divertenti, anch’essi ambientati in loco, tra il maceratese e il fermano: Assassinio in villa e La contessa scomparsa. Nel suo archivio segreto conserva un pamplet dedicato alla rovinosa parabola discendente di Fini, intitolato Fini’s Finis, in cui vengono tratteggiati anche i caratteri dei suoi più fidi scudieri che, con la loro pochezza, ne determinarono la morte politica. Dipinge anche qualche quadro e disegna graffianti vignette satiriche.

Luciano Magnalbò: Wikipedia, Senato.it 1, Senato.it 2, Camera.it