ASSASSINIO VILLA
Bella, nobile, over trenta, sottoveste rosa, Porsche Panamera, Martini cocktail e champagne, Paola viene trovata morta dal cameriere personale in una stanza al piano terra dell’imponente villa di famiglia in riva all’Adriatico. II cameriere, un giovanissimo etiope, finisce subito nel mirino del PM insieme a Martina, l’amica del cuore della vittima (qualcuno vocifera anche sua voluttuosa – e ovviamente segreta – amante).
Giulia e Bea sono gli avvocati dei due principali indiziati. Attorno a loro, in un triangolo di terra compreso tra la villa sul mare, una coloratissima discoteca di Pedaso e il molo di Porto San Giorgio – ove è ormeggiato il mega panfilo dell’inconsolabile marito di Paola – un sottobosco rutilante di personaggi pittoreschi e improbabili intrecciano le loro storie in un giallo pruriginoso, inafferrabile e graffiante, scritto con il gusto purissimo per il climax e la suspense di un consumato narratore.
Il libro può essere acquistato da Ilari Editore info@tipolitoilari.it, 0733.602361 o presso la Bottega del Libro, Corso della Repubblica 7/9, 62100 Macerata, tel. 0733 230046, mail bdl.ricerca@bdl.it, o su ISBN 978.8829421.8992 – prezzo € 13,00
E’ un giallo piccante che ruota attorno ad un giovanissimo cameriere assunto da una ricca casa dell’alta borghesia, un etiope, razza alla quale Erodoto nelle sue Storie attribuisce la caratteristica del liquido seminale nero, comune secondo lo storico anche a certi indiani Caldei. Partendo da tale notizia, e dandola per vera, l’autore imbastisce una serie di divertenti episodi che coinvolgono il ragazzo, Girma, desiderato da tutte le donne, ma alle quali, sulle vesti o sui fazzolettini 0 sulle lenzuola, lascia sempre una traccia della sua particolarità. Il libro si apre in alto sul mare Adriatico, nell’imponente villa della famiglia, dove in una stanza al piano terra viene trovata morta da Girma la signora Paola, di cui l’etiope è il cameriere personale. La signora Paola era bella, nobile, over trenta, indossava di preferenza sottovesti rosa, guidava con sicurezza la sua Porsche Panamera, amava il Martini cocktail e lo champagne, esercitava un grande fascino sugli uomini ed era una donna libera. Iniziano le indagini e gli interrogatori che, a causa di un burraco, si estendono fino al maceratese, e Girma finisce subito nel mirino del PM insieme a Martina, l’amica del cuore della vittima, l’ultima ad averla vista in vita. Martina è una donna di successo, discendente da una stirpe baronale abruzzese e docente universitaria di matematica, bella da far infiammare tutti gli uomini e ben consapevole della propria bellezza. A causa del delitto entra in scena Giulia Spencer, una cugina di Paola, avvocato criminale a Londra e penalista a Roma, che assume la difesa di Martina, mentre la giovane avvocatessa Beatrice, detta Bea, si occupa di Girma. Entrambe sono sicure dell’innocenza dei propri assistiti e cominciano ad avere sospetti su alcuni personaggi poco trasparenti, nei confronti dei quali decidono di promuovere indagini private. Tali indagini vengono affidate alla Agenzia New Falcon (che esegue indagini su persone e cose in tutta Italia) il cui titolare è il signor Simeone Pagnotta, un tipo ruspante ma capace e corretto nel proprio lavoro. Teatro degli incontri tra Giulia, Bea, Martina e il signor Pagnotta è il porto di Porto San Giorgio, a bordo del megapanfilo dell’architetto Pietro, marito inconsolabile di Paola. Attorno a loro, in un triangolo di terra compreso tra la villa sul mare, una coloratissima discoteca di Pedaso e la Procura di Fermo, si muovono i carabinieri alle prese con personaggi pittoreschi e improbabili, un inappuntabile capitano di lungo corso, un uomo giovane con la pettinatura a caschetto e un Dupont d’oro, una escort di alto bordo, una vecchia contessa con il suo ministro, e una prestante badante.