Prologo
Vi sono nelle case oggetti che da sempre fanno parte della nostra vita, cose che nel quotidiano usiamo ed abbiamo intorno a noi; spesso le guardiamo senza pensare che hanno una loro storia, soprattutto le più antiche; e quel secrètaire a abbattant, o ad armadio, stile impero, che vedevo tutti i giorni nello studio di casa, in pioppo massiccio e abete lastronato in noce, mi aveva fin da bambino sempre incuriosito.
Gli intarsi in motivi geometrici in legni policromi, tutti quei cassetti, cassettini e segreti, le piccole aperture non visibili agli occhi di molti, erano per me bambino uno splendido gioco dove poter nascondere tanti piccoli oggetti preziosi come tesori.
Da ragazzo quella scrivania così particolare era diventata il posto dove leggere e studiare, un uso quindi più consono; ma comunque continuava ad essere il piccolo mondo in cui rifugiarmi appena possibile: lì leggevo i miei libri preferiti e fantasticavo, sognando di essere il protagonista di mille avventure.
Da grande ho voluto conoscere la storia di quella scrivania, che mio nonno chiamava il secrètaire della Badessa.
Ma chi era la Badessa?
-Vedi Giulio – disse mio padre – Maria Vicarelli è una nostra antenata, vissuta più di due secoli fa, e questo mobile è stato il compagno della sua vita; ora ti racconto la sua storia……
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